giovedì 30 dicembre 2010

2010 un anno in maggiore

Siamo alla fine dell’anno ed è arrivato il momento di tirare le somme. Lo fanno tutti. E anch’io in questa serata con addosso il vestito appena comprato per domani sera – l’etichetta col prezzo ancora sott’occhio – penso al 2010. I Deasonika nelle orecchie, canzoni minori come direbbe qualcuno. Cosa volete farci sono fatta così. Sto straparlando? Forse! Ma così è stato il mia anno appena passato. Trecentosessantacinque giorni di pensieri e soprattutto emozioni. In primis la mia maratona di New York. Ci sono anche altrie immagini, altre foto nella mia testa ma non sto qua a raccontarvele. Delle immagini molto belle sono quelle dei viaggi. Doveva essere un anno in giro per il mondo e, in linea di massima, è stato così. Madrid, New York, Francoforte e pochi giorni fa Parigi. Il mio primo Natale a Paris. Eccola immortalata.




Un Natale francese con tutta la mia famiglia, è bello scoprire che certe cose cambiano, che certe persone non sono le stesse di qualche anno fa.
Cambiare, ecco per il 2011 dobbiamo trasformare qualcosa… un rapanello, un finocchio, un peperone dobbiamo farli diventare un opera d’arte.
Un abbraccio a tutti e buon anno!

martedì 21 dicembre 2010

Mele Kalikimaka


Oggi è il primo giorno d'inverno... anche se già da diversi giorni se guardo dalla finestra la neve che vedo non mi fa certo pensare all'estate. Oggi è anche il giorno più buio dell'anno e tra l'altro ci sarà un’eclisse di Luna. Il Sole è sorto alle 7.42 e tramonterà alle 16.44. La Luna è piena, ma esattamente allineata tra il Sole e la Terra. Che spettacolo! Voglio proprio godermelo anche perchè ricapiterà nel 2094.

Visto che si prevede un inverno lungo, freddo e faticoso, io mi sono attrezzata con questi super stivaloni.


Ragazzi checchevveloddicoafare.
I 5 anni passati a studiare moda ogni tanto mi ingabbiano ed eccomi a non resistere di fronte a tante tentazioni.


Sono pronta per andare.
Sono pronta per l'inverno.
Sono pronta per Parigi!

Domani sera (aeroporti e meteo permettendo) si parte. Farò il mio primo Natale francese e sono un pò emozionata. I biscotti occupano metà trolley. Girerò Parigi alla ricerca del packaging giusto. Camminerò tra la neve, non andrò sulla Torre Eiffel. Farò colazione da Starbucks (non è molto parigino) e mi prenderò anche la tazza. Parlerò francese, mais oui!!! Andrò a Le Pain Quotidien.

Passerò un Natale canticchiando questa canzoncina che è la canzone natalizia che più mi fa impazzire in questo periodo. Lei è Mina! La canzone e Mele Kalikimaka. Non è nessuna promozione alla Melinda nè tanto meno alle olive kalamata ma è troppo divertente!!!


Mele Kalikimaka a tutti!!!

piesse: avete capito cosa significa Mele Kalikimaka?

sabato 18 dicembre 2010

Compito cookies riuscito

Posso dirvi che alla fine ieri ho fatto il mio compito ed il risultato: niente male!
Ero tutta bella pronta, la ricetta (quella di Sigrid www.cavolettodibruxelles.it) di fronte a me con tutti gli ingredienti pronti.


Quanto mi piacerebbe avere tutti gli ingredienti pronti, divisi per quantità precise in diverse ciotoline, un pò come nei programmi di cucina. Sono un pò disordinata e mentre fondo il burro preparo lo zucchero. Cerco la farina mentre metto sulla bilancia il cioccolato. Rompo le tre uova e per la forza di gravità le altre tre mi cadono dalla scatolina... Rompo il cioccolato mentre i miei vicini mi battono contro il muro per dirmi di far meno rumore, eccheccavolo non si può nemmeno cucinare ora?
I pistacchi!!! Quando faccio qualcosa che richiede frutta con guscio mi chiedo sempre: ma se c'è scritto 100 g, saranno 100 g con guscio o senza? Per me sono problemi, ci penso e poi inizio a sgusciare i pistacchi e dopo li peso, senza guscio... mah!
Metto la pasta arrotolata nella pellicola in frigo e intanto mi guardo GLEE... adoro quei ragazzi!
Dopo aver cantanto e dopo essermi emozionata sentendo al voce di Kurt, taglio i dischetti, che formeranno i preziosi cookies, ma non seguo il consiglio di Sigrid: non lascio parecchio spazio tra loro quindi una teglia è uscita abbastanza bene ma l'altra... bè, si è formato un super ed unico biscotto.

mercoledì 15 dicembre 2010

Les Biscuits pour Noel

Sto pensando ai regali di Natale... e non mi viene nulla!
Per una che a malapena ha fatto l'albero di Natale (in tempo) è già tanto, no?

Quest'anno a Natale sarò a Parigi a festeggiare tra un Bonne Noel, una baguette e beaucoup de fromage. Mi aspetta una lunga cena con tutti i parenti francesi - non sto qua a spiegarvi le parentele - ed il problema non è la lingua (pas de problèmes avec les Français) ma il regalo, o meglio i regali.

Avevo pensato di fare dei bellissimi vasettini in vetro con salsa alle cipolle rosse di tropea, chiusi ermeticamente e abbelliti con un bel fiocchetto. Ma viaggiando Ryanair devo stare molto più leggera quindi avrei optato per dei biscottini fatti con le mie manine. Prima però dovrei farli e assaggiarli!

Allora ieri mi sono messa all'opera, cioè volevo... i biscottini sono al cioccolato bianco e pistacchi, ecco ho dimenticato di acquistare proprio il cioccolato quindi il mio momento culinario è rimandato a questa sera!

Stay Tuned!

lunedì 13 dicembre 2010

Entschuldigung

Sembrerebbe una brutta parola.
A me pare una della magie di harry Potter ed invece significa semplicemente "scusa" in tedesco.

Certo non so se l'ho scritto esatto ma due giorni a Francoforte mi permettono di conoscere due parole tedesche, non di scriverle... non pretendiamo troppo!!!

Non ho affinità con nessuna lingua straniera - anche se mi dicono di avere una certa musicalità dell'inglese, francese e spagnolo, e questo mi piace un sacco - figuratevi con il tedesco.




venerdì 10 dicembre 2010

Blanch & Rouge

Ok ci siamo!
Domani parto per Francoforte. DA SOLA!

Non mi ricordo il tempo di fare un viaggio sola con me stessa: un buon libro, un pò di pensieri, la carta d'imbarco, l'I-Pod, un trolley e... i moon boot! Mi aspetta un sacco di neve ed il dubbio è: "Se mi faccio vedere all'aeroporto di Verona con i miei doposci neri mi prenderanno per matta?".

Forse si ma sempre meglio delle ciaspole.


E poi diciamo, un bel paio di moon boot con un bel abbigliamento fashion ed il rossetto ross
o fanno sempre la sua porca figura!!!

Già mi vedo camminare per Francoforte alla volta dei mercatini di Natale con naso arrossato, gli
occhi socchiusi e le mani raggomitolate.
A sentire le voci delle persone "Nun haben wir Glühwein sigh ist speak doitch"...ok avete capito!

Bis Montag...

giovedì 9 dicembre 2010

Maratona di New York 2010

Se desideri vincere qualcosa
puoi correre i 100 metri.
Se vuoi goderti una vera esperienza
corri una maratona.
(Emil Zatopek)

E se la maratona è quella di New York l’esperienza è ancora più forte.

Uno spettacolo, un fascino che solo i 45mila runners riescono a capire. Una bellissima esperienza tanto che alla fine vorresti consigliarla a tutti: “Ma perché non la fai? Alla fine non è così dura… Se non vuoi fare dei super tempi puoi farla benissimo, camminando hai tempo 8 ore…” ed altre cose del genere. Non è una passeggiata, un po’ di allenamento ci vuole ma vi assicuro che non è irraggiungibile. A ri-eccomi a fare la buona consigliera.

Domenica 7 novembre ho corso la mia prima maratona di New York in 5 ore e 29 minuti ( 28 minuti e 58 secondi per la precisione). 42 kilometri e 195 metri partendo dal ponte di Varrazzano, passando per Brooklyn, Queens, Bronxs, Harlem e arrivando al famoso FINISH in Central Park.
Che ha vinto Gebre in 2h08'14" lo sapete, che io i top runner non li ho nemmeno visti lo potete immaginare. Non sono qui a farvi un resoconto dell’evento ma solo per raccontare quest'avventura.

La mattina della maratona il telefono dell’albergo suona alle 3:45 del mattino… alzo la cornetta ma nessuno risponde. Ah ok è la sveglia. E’ arrivato il grande momento. E’ ora di partire: fremiti, eccitazione, fibrillazione. Il mio unico pensiero: “Stai tranquilla, l’importante è arrivare alla fine… sana e salva, con le tue gambe”. Alle 5 inizia il viaggio interminabile verso lo start a Staten Island. Bus, battello e ancora bus. Il freddo è pungente ma fortunatamente ogni tanto qualche raggio di sole mi scalda mentre rimango sdraiata ricoperta da una serie di indumenti da buttare (abbigliamento che poi andrà in beneficenza). Sembriamo dei profughi: chi ha il sacco a pelo, chi la tendina. Ci sono alcuni personaggi vestiti con la tutina di RIS o CSI, se preferite. L’importante in questa attesa è rimanere al caldo e mangiare. Alle 9.40 si sente l’inno americano, la voce in lontananza del Sindaco Bloomberg ed il famoso sparo, è partita la prima wave (a New York si parte a scaglioni di circa 15.000 persone alla volta). Tra poco tocca a me. Ore 10.10 è il mio momento. GO! Si parte!!! Il sorriso è sempre presente. Non ti rendi nemmeno conto di quanta gente c’è. Organizzazione impeccabile. Sul ponte di Varrazzano siamo solo noi runners, si sente il rumore dei piedi che accarezzano l’asfalto e nient’altro. Mi guardo in giro mentre corro, siamo in tantissimi ed il paesaggio è pazzesco, in lontananza si vede Manhattan. Finito il ponte ti accoglie Brooklyn con il suo fantastico pubblico. Iniziano una serie di: Go Monia Go… Italyyyyy. Tutti ti incitano. Il cartello che più mi ha colpito è quello che teneva in mano una simpatica ragazza: “For we are all Kenyans” (Per noi siete tutti Kenioti)… mi sarei fermata ad abbracciarla!


I km passano, la fatica non si sente. Sono troppo impegnata a vedere lo spettacolo in strada con tutte le band che suonano live ogni 20 metri. La prima crisi arriva all’incirca a metà sul Queensboro Bridge. Una salita lunghissima che mi costringe a camminare. Da quel momento il mio ritmo è rallentato. Raggiungiamo, io e Valentina (una mia grande amica con la quale ho corso tutta la maratona) la First Avenue, una lunga via larga 6 o 7 corsie e lunga 8 km. Un rettilineo pazzesco che non ti fa intravedere la fine. Resisto e continuo a correre/camminare ed intanto il pubblico si è moltiplicato. Ancora un ponte ed entriamo nel Bronx, inizio a faticare ed ho bisogno di
carburare. Una piccola oasi con delle banane sono la carica giusta per poter riprendere la marcia verso Central Park. Gli ultimi chilometri sono abbastanza tranquilla, la mia andatura è costante ed aspetto in grazia di vedere il cartello 25° miglio (una maratona è 26,2 miglia).

Raggiunto il 25° miglio capisco che l’arrivo è vicino. Cerco di sistemarmi per non oltrepassare il traguardo troppo scomposta e lo vedo, non ci posso credere… passo sotto la scritta finish e l’emozione è fortissima tanto che la mia guancia si bagna di una piccola lacrima.
Obbiettivo raggiunto, la medaglia è al mio collo.

I’M IN. Finisher. Semplicemente ce l’ho fatta!!!

mercoledì 8 dicembre 2010

Immagina il destino

Neanche a farlo apposta ieri, nel mio primo post, ho messo la copertina dell'albun dei Beatles e non mi ricodarvo, forse era anche passata la mezzanotte mentre scrivevo. Non mi ricordavo che oggi è l'anniversario della morte di John Lennon. Non conosco benissimo la sua storia e forse nemmeno le sue canzoni ma quando le ascolto mi mettono serenità. E così ho fatto oggi. Ho stirato - la cosa più brutta al mondo - con il sottofondo di Imagine e tante altre belle song. Stirare certo non ti rilassa ma se almeno lo fai con un bel sottofondo almenp la fatica un pò si allieta.


E' poco più di un mese che son tornata da New York. Una gran bella vacanza. Una gran bella esperienza visto che ho corso la mia prima maratona, quella più famosa al mondo... ma avremo modo di parlarne. Vi lascio con la foto del "rosone" dedicato a John Lennon. Una bella camminata in Central Park alla sua ricerca, ma ne è valsa la pena.
Adoro il destino.




martedì 7 dicembre 2010

Sono sempre la solita fortunata

Finalmente decido, dopo mesi, di andare a fare qualche vasca in piscina. Adoro stare in acqua ma ultimamente mi sono dedicata alla corsa e ho abbandonato l'acqua con il pensiero di un ritorno a breve. Parcheggio e mi incammino all'ingresso vedendo un fiume di persone camminare dirigendosi alle proprie macchine. Tutti uscivano dalla piscina. Borse che sbattevano: "Ehi mi fai passare?"... la mia cuffia (con bandiera inglese) nuova di zecca, nel senso che l'ho presa ancora tre mesi fa ma non l'ho mai usata, si ribellava. Voleva uscire, voleva andare in acqua ma le uniche gocce che ha sentito sono state quelle della pioggia. Insomma la piscina proprio oggi era chiusa al pubblico per campionati in corso. Vabbè, cerco un altra piscina ma alla fine decido che è meglio tornare a casa, facendo una toccata e fuga a fare la spesa.

Dopo anno che ho aperto questo blog, decido di iniziare a scrivere. Non penso di trovare un cartello con scritto "Oggi chiuso per campionati di scrittura blog in corso". Spero di no!
Questo è il primissimo post, molto generico. Lavoro in radio e penso che qui parleremo sicuramente di musica. Amo cucinare e posterò foto e ricette dalla mia cucina. Rimango comunque una stilista di moda e la mia parte fashion la sentirete.

Vorrei solo essere libera di scrivere!

> 1 l'album dei Beatles
> 1 il mio primo post
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